domenica 16 maggio 2010

Piccola crisi d'identità per Trezeguet


TORINO.
Non si fermato al un posto di blocco della polizia e per di più ha dichiarato false generalità. Di sicuro David Trezeguet non ha dato il buon esempio a tutti noi. È successo tutto nel pieno centro di Torino, lo scorso febbraio, e in questi giorni ci sarà la prima udienza. L’attaccante francese della Juventus, a bordo della sua automobile guidata da un suo amico, non si fermato all’alt degli agenti della polizia. Dopo un piccolo inseguimento, i poliziotti hanno fermato l’auto e chiesto patente e documenti ad entrambi. Il calciatore e il suo amico hanno cercato di dissuadere i poliziotti dicendogli “Non potete chiudere un occhio”, ma loro hanno risposto picche. La vicenda si è conclusa con il sequestro della patente e dell’auto per l’amico dell’attaccante juventino, dopo essersi rifiutato, inoltre, di fare il test dell’etilometro. Per il calciatore, invece, è partita una bella denuncia per aver mentito sulla propria identità. Ha dichiarato di essere, infatti, prima Vincenzo Iaquinta e poi Alessandro Del Piero.

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